Nel gennaio 2015, la TV americana CNN – ripresa in Italia dal Corriere della Sera – ha inserito il Sentiero Italia tra i “10 sentieri più lunghi e spettacolari del mondo”: una classifica che, dagli Stati Uniti all’Himalaya fino alla Nuova Zelanda, ha riservato una splendida sorpresa: il Sentiero Italia (Grand Italian Trail) è il più lungo e spettacolare di tutti!
Mezzo di trasporto consigliato: | A PIEDI | |
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Distanza da percorrere: | 6.166 KM | |
Durata: | 120 GIORNI |
Il CAI aveva iniziato a valorizzare il Sentiero con Camminaitalia già nel 1995, oltre vent’anni fa, per attuare una proficua promozione dell’escursionismo, con la partecipazione di oltre 5 mila persone in cammino, seguendo la filosofia anticipata un secolo prima dal buon camminatore Giustino Fortunato: “Per conoscere bisogna camminare”.
Camminaitalia è stata inoltre una manifestazione ecologista, che ha confermato la priorità del camminare proposta dai padri fondatori del CAI, anticipando tutte le mode e le tendenze.
Al trekking di vent’anni fa parteciparono anche l’allora presidente Roberto De Martin, ma anche l’attuale, Umberto Martini, che hanno documentato la camminata con la collaborazione di tutte le sezioni CAI lungo l’itinerario, ripetuto poi nel 1999.
Molti segmenti della traversata sull’Appennino hanno poi sofferto dell’abbandono e delle ingiurie del tempo: lo segnalano numerosi appassionati stranieri, che giungono nel Bel Paese attratti dal fascino straordinario del Sentiero Italia, in particolare al Sud, in Sicilia e Sardegna.
Un sogno spezzato?
Sono passati molti anni dall’ultima edizione di Camminaitalia, la preziosa staffetta ANA-CAI che avrebbe potuto costituire la consacrazione del Sentiero Italia come asse portante dell’escursionismo italiano, lanciato a suo tempo come la “Autostrada verde d’Italia”.
Nato con innegabili speranze, realizzato grazie al volontariato e alla passione di tante sezioni e promosso anche all’estero dal Club Camminaitalia, il Sentiero è stato di fatto completamente abbandonato, a favore di iniziative e reti sentieristiche locali, anche se con alcune limpide eccezioni. Come ad esempio in Trentino, dove il percorso dal Passo San Pellegrino al Passo Fedaia attraverso il rifugio Fuciade e il rifugio Contrin è stato segnato in modo puntuale.
Certo continuare nel tempo a mantenere l’intero Sentiero in esercizio e renderlo fruibile, anche se a tratti, non è impegno di poco conto: la forza motrice del CAI è il volontariato, che però sconta una mancanza di continuità, se non incoraggiata e sostenuta dalle istituzioni.
Oggi, con nuovi materiali, con nuove sicurezze e con un ritrovato spirito di avventura che sa di altri tempi, si assiste ad un fecondo ritorno alla montagna, attraverso la pratica del trekking, da affrontare con prudenza, con intelligenza, con grande rispetto dei luoghi e con amore per la natura, come ci insegnano anche gli amici della FIE – Federazione Italiana Escursionismo, nata nel 1927 quale erede della straordinaria primogenita Federazione Prealpina Italiana fondata nel 1898 e attualmente consociata alla European Ramblers Association, l’ente preposto alla definizione della rete sentieristica europea, tra cui la celebre Grande Randonnée (GR).
Ci sono dunque tutte le competenze, oltre le passioni, per evitare che il sogno di un grande Sentiero nazionale vada smarrito: anche per questo Cammini d’Europa intende adoperarsi in ogni sede e sui territori affinché non cali l’attenzione e si possa tornare a sognare, mettendo un piede dinanzi all’altro, accompagnando i più giovani – e gli italiani di domani – sulle orme dei padri.