La Board Nazionale degli Itinerari, delle Rotte, dei Cammini e delle Ciclovie è un progetto di rete molto “liquido”, informale, aperto, a disposizione di quanti hanno a cuore lo sviluppo del nostro Paese in una chiave sostenibile, capace di mettere al centro la cultura, le identità territoriali, le comunità locali, l’artigianato, i prodotti tipici, gli immensi patrimoni culturali, materiali e immateriali custoditi all’ombra dei campanili.
Con l’indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia da parte di Papa Francesco, autore della Enciclica “Laudato Si’”, nonché con il decreto governativo che ha sancito il primo “Anno nazionale dei Cammini”, la centralità della Mobilità Dolce e Sostenibile nello sviluppo del Paese è divenuto un paradigma diffuso, acuendo la responsabilità delle Organizzazioni e delle Istituzioni che da tempo avevano istituito i tavoli di lavoro per competenze della “Board“, nata nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale promosso da Regione Puglia e denominato “Cult Routes”.
Con un approccio partecipativo, si è ripartiti dalle “Linee Guida degli Itinerari Culturali” che Cammini d’Europa aveva già redatto nel ciclo di programmazione comunitaria 2007/13, attraverso incontri convocati presso Villa Celimontana, sede della Società Geografica Italiana, da 150 anni protagonista di studi, analisi e ricerche a sostegno del viaggio, dei viaggiatori, dei territori e del Paese.
La Board è attualmente coordinata dal Cav. Massimo Andreoli.
La partecipazione ai tavoli della Board è del tutto spontanea, libera e gratuita.
E’ quindi un’assunzione di responsabilità che deriva dal desiderio di trasformare gli itinerari, le rotte, i cammini e le ciclovie da momenti spontanei di aggregazione e promozione territoriale a veri e propri asset dello sviluppo strategico di intere regioni e territori, con particolare riguardo alle Aree interne e al Mezzogiorno del Paese.
Ed è inoltre un impegno, necessario per tentare di offrire un quadro organico ad uno scenario complesso e disarticolato, in cui spesso si inseriscono i viaggi lenti – a piedi e in bicicletta – senza riuscire a diventare veri driver dello sviluppo, anche nei casi di Itinerari molto celebrati, esistenti da decenni.
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