“Del viaggio lento e della mobilità sostenibile“, ecco il “Libro bianco” degli itinerari. Il libro raccoglie le esperienze e le esigenze dei territori, individua buone prassi e propone linee guida per la gestione degli itinerari culturali.
Ricerca, azione e programmazione: intorno a questi tre assi si sviluppa il Libro bianco degli itinerari – “Del viaggio lento e della mobilità sostenibile” di Simone Bozzato, Federico Massimo Ceschin e Gaia Ferrara, edito da Exòrma Edizioni – presentato a Roma durante il meeting della Board nazionale degli Itinerari, delle Rotte, dei Cammini e delle Ciclovie, nell’ambito della manifestazione “All Routes lead to Rome – Tutti gli Itinerari portano a Roma”.
Il libro raccoglie le esperienze e le esigenze dei territori, individua buone prassi e propone linee guida per la gestione degli itinerari culturali. Si tratta di “un lavoro di ricerca, un viaggio che per noi è solo la prima tappa di un cammino”, ha detto Gaia Ferrara, direttrice di Viandando. Il Libro bianco arriva in un momento in cui c’è “un grande interesse sul tema degli itinerari culturali e del turismo sostenibile – ha spiegato Ferrara – e si rivolge a chi è impegnato, a tutti i livelli, nella filiera degli itinerari e a chi li percorre”.
BUONE PRASSI E MODELLI OPERATIVI
La ricerca, poi, si evolve in azione e in programmazione: “Nel testo ci sono linee guida per chi si avvia alla progettazione, alla gestione e alla valorizzazione di itinerari culturali”, ha proseguito la direttrice di Viandando. Il libro approfondisce i sistemi di riferimento nazionali, dal Sentiero Italia al Piano Strategico del Turismo del Mibact; casi studio come la Puglia, con il Piano paesaggistico territoriale regionale o il Lazio, che ha approvato la legge sui cammini; buone prassi come la Ciclovia VenTo (Venezia-Torino) o il Touring club italiano. “Abbiamo strutturato un manuale per gli operatori che operano nella filiera, dagli enti di governance agli stakeholder – ha sottolineato Ferrara – Abbiamo parlato di piani di gestione, di comunicazione, di valorizzazione e della creazione di un database territoriale”. “Non è un caso che si presenta nella Board il Piano Strategico della Cultura della Puglia – ha detto Simone Bozzato della Società Geografica Italiana – e questo dimostra che la ricaduta territoriale delle esperienze è un elemento fondamentale”. Territori, paesaggi, itinerari, esperienze: gli elementi di un lavoro comune sono ora nero su bianco, in un libro che “non va letto come un romanzo né come una guida, ma come uno strumento utile per chi vuole realizzare un itinerario”, ha sottolineato Bozzato.
DIZIONARIO CONDIVISO, PIANO INTEGRATO, MISURE DI CONSERVAZIONE
Il volume “è il frutto del coinvolgimento di almeno 400 persone”, ha commentato Ceschin, segretario generale della rete di cooperazione internazionale Cammini d’Europa, accendendo i riflettori su tre “momenti” del libro. “Un dizionario condiviso che ci serve per definire chi è il viandante, il pellegrino, il turista, il viaggiatore, il camminatore: un glossario che abbiamo messo all’inizio perché è stata la prima cosa che abbiamo condiviso”, ha detto Ceschin. I tre autori hanno poi immaginato “un Piano integrato di gestione degli itinerari (PIGI)” e delle “misure di conservazione degli itinerari – ha continuato il segretario generale di Cammini d’Europa -, il libro prende le migliori prassi europee in tema di ambiente e paesaggio e le declina in itinerari”. Raccolta, sintesi, condivisione, ma anche proposte di modelli, tra cui quello delle “tre S”: Sicurezza, Segnaletica e Servizi.
Un “libro bianco“, proprio perché è la prima tappa di un cammino ancora da percorrere. Questo testo “in realtà è già vecchio – ha spiegato Ferrara – domani ci saranno nuove esperienze e buone prassi che raccoglieremo”.
[ Tratto da AgCult ]