La Via Marchesa – Francigena è un itinerario nuovo in fase di organizzazione grazie all’impegno di un raggruppamento di amministrazioni comunali e la Diocesi di Piacenza, un itinerario culturale ricco di storia e cultura che attraversa quattro regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana.
A seconda di dove lo si inizi, punti di partenza o di arrivo sono Pavia in Lombardia e Aulla in Toscana.
Pavia, posta sul fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di questo nel Po ed a 38 km a sud di Milano, affonda le sue origini all’epoca delle tribù preromane, dalle quali fu fondata. Successivamente divenne città romana con il nome di Ticinum. Saccheggiata più volte dai barbari, venne conquistata dai Longobardi nel 572 che ne fecero la capitale del loro regno, con il nome di Papia, da cui il nome moderno. Il dominio longobardo durò per due secoli, fino al 774, quando venne conquistata da Carlo Magno. Pavia è luogo di passaggio della Via Francigena; dalla città parte anche la Via degli Abati, che tanti definiscono la variante appenninica della Via Francigena, che toccati Bobbio, Bardi e Borgo Val di Taro, si ricongiunge a Pontremoli con la stessa Via Francigena.
Aulla, nel Medioevo crebbe notevolmente proprio perchè collocata su queste antiche vie di comunicazione e specificamente alla Via Francigena che attraversava l’intera Lunigiana e transitava per Aula in direzione Passo della Cisa. Nell’itinerario di Sigerico, la città rappresentava la XXX tappa, ed era definita dall’Arcivescovo di Canterbury Aguilla. Importante via di comunicazione di origine romana era anche la Strada delle cento miglia che dal porto di Luni conduceva a Parma attraversando il territorio e dirigendosi al Malpasso, oggi Passo del Lagastrello.
Idealmente indirizzato a escursionisti a piedi, in bicicletta e a cavallo, la Via Marchesana oggi è ancora un percorso da farsi in moto o in automobile, un itinerario culturale che con la sua quieta bellezza si estende dal paesaggio suggestivo del lungo Po alle profondità delle Valli dell’Appennino piacentino-parmense, passando per la Liguria sino ad arrivare in Toscana.
Scoprire questa Via, significa uscire dal percorso francigeno più riconosciuto per poi ricollegarvisi, per immergersi in un contesto variegato che può offrire opportunità di diverse tipologie di turismo, da quello di carattere culturale a quello legato agli agriturismi e al turismo rurale, a quello enogastronomico, ambientale, religioso, sportivo e scolastico.