Il Palazzo dei Congressi di Orvieto ha ospitato due giornate di lavori per i primi “Stati Generali degli Artisti della Rievocazione Storica“, venerdì 3 e sabato 4 marzo, diventa il palcoscenico su cui discutere e interrogarsi sulle modalità di valorizzazione dell’immenso patrimonio materiale e immateriale del nostro Paese.
Cammini d’Europa è stato invitato a portare una testimonianza e un contributo, dal momento che gli Itinerari di storia, cultura e pellegrinaggio sono una straordinaria occasione di tessitura tra i beni culturali e una narrazione coinvolgente che genera opportunità di sviluppo territoriale, di crescita culturale e di divulgazione, esattamente come la Rievocazione Storica.
Gianluca Foresi, uno degli organizzatori della manifestazione e moderatore della giornata ha dichiarato che: “Oltre 40 artisti della rievocazione storica hanno partecipato alla prima giornata, per manifestare una unione di intenti: da oggi sarà possibile riflettere ampiamente sul mestiere dell’artista, nuove figure professionali che si basano però su saperi antichi, derivanti dalla tradizione medievale, rinascimentale e barocca. Sarà anche possibile anche comprendere quali siano i mestieri che possano essere intrapresi dai giovani e presentare opportunità occupazionali. Anche per questo motivo abbiamo invitato le scolaresche di Orvieto a seguire i nostri lavori”.
Dopo i saluti istituzionali del vicesindaco Cristina Croce, si sono susseguiti diversi relatori che hanno descritto l’attuale stato dell’arte della rievocazione storica, senza nascondere le criticità ma anche le possibili forme di dialogo e di cooperazione. “E’ essenziale parlare di qualità e di ricerca della qualità – ha esordito Alessandro Martello di Ars Pro – che corrisponda ai canoni prestabiliti all’interno della rievocazione storica. Moltissimi festival stanno tagliando i fondi a scapito della qualità, ma questa risulta un’azione inficiante per la resa complessiva del lavoro. Ieri abbiamo stilato dei punti fondamentali di questo processo qualitativo. C’è quindi necessità di giungere alla redazione di contratti standard che tutelino gli artisti e gli organizzatori di eventi”.
“Bisogna essere consapevoli di produrre lavoro ed economia attraverso la rievocazione storica e il festival di artisti di strada – ha sottolineato Carlo Lanciotti di ANAP Ascoli Piceno – Forse non abbiamo ancora gli strumenti adeguati per poterlo dimostrare, ma all’estero c’è una maggiore consapevolezza nell’investimento di fondi per l’arte e il patrimonio culturale: nel 2015 la Francia ha stanziato 669 milioni di euro sostenere gli artisti di strada”.
“Il dialogo è il fulcro di questo incontro – ha dichiarato Roberta Bellini del Comitato Storico della Toscana – Le attività del Comitato che rappresento hanno interessi diversificati rispetto ad altre forme di rievocazione presenti oggi, ma è proprio questa eterogeneità la forza del dialogo che andiamo costruendo“.
“La mia esperienza non nasce nel mondo della rievocazione storica – ha spiegato Federico Massimo Ceschin, segretario generale di Cammini d’Europa – ma posso testimoniare che diversi altri settori, anche economici, hanno riconosciuto l’importanza delle ricostruzioni storiche, dell’archeologia viva, delle rievocazioni come volani dello sviluppo dei territori. Al pari degli Itinerari culturali storici, la rievocazione rende vivo il patrimonio artistico e culturale della Nazione. Dobbiamo agitare questo patrimonio, insieme, per produrre valore contemporaneo e garantire una prospettiva agli italiani di domani“.