La Via della Seta è oggi un grande insieme di destinazioni turistiche e di produzioni basate sul patrimonio straordinariamente ricco di natura, beni culturali, tradizioni e storie di popoli e culture, in un percorso senza tempo che si estende dall’Estremo Oriente all’Europa continentale, attraverso il Mediterraneo.
Fanno parte a pieno titolo di questo patrimonio, un piccolo baco da seta di una azienda agricola moderna nella piccola città greca di Soufli; le navi provenienti dall’India che scaricano il proprio carico di seta nella costa del Mar Rosso in Egitto; la chiamata alla preghiera musulmana di una moschea nella città vecchia di Bukhara in Uzbekistan; le carovane che si spostano lungo le steppe dell’Asia centrale; il bazar ancora vivace nella città occidentale cinese di Xian, dove i commercianti della Via della Seta hanno mercanteggiato per secoli. E molto altro ancora…
Per questi motivi, nel 1993 l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) ha avviato un progetto a lungo termine, finalizzato ad organizzare e promuovere la Via della Seta come un modello di sviluppo e di turismo. Nel 1994 i rappresentanti di 19 nazioni partecipanti si sono riuniti e hanno adottato la Dichiarazione di Samarcanda e approvato le linee guida da utilizzare per tutti i governi, le organizzazioni e gli enti del settore privato che desiderano essere coinvolti.
Nel 2002 i partecipanti hanno adottato la Dichiarazione di Bukhara, per delineare misure specifiche volte a favorire il turismo culturale e sostenibile.
L’UNWTO ha così ufficialmente lanciato la prima fase della “Western Silk Road Development Initiative”: un progetto ambizioso, volto a rivitalizzare gli immensi patrimoni della Via della Seta nella regione europea, dal Mar Caspio a tutto il Mar Nero e lungo le sponde del bacino del Mediterraneo. Il progetto è stato ideato per creare nuove opportunità per le destinazioni e gli operatori turistici interessati a partenariati transfrontalieri e allo sviluppo di nuovi prodotti focalizzati sul patrimonio, ancora largamente inutilizzato, quando non addirittura minacciato da conflitti.
In 18 mesi – e comunque in relazione alle attività relative all’Anno delle relazioni UE/Cina 2018 – saranno raggiunte le seguenti pietre miliari:
FASE 1: Sviluppo di un brand “Western Silk Road” e di un relativo manuale di identità, con le utili connessioni, il patrimonio materiale e immateriale e le destinazioni chiave. Saranno altresì realizzati strumenti per consentire al settore pubblico e privato di utilizzare il brand all’interno delle proprie politiche di sviluppo. Per questa fase, i metodi di ricerca utilizzati includono: interviste semi-strutturate con i portatori di interesse, focus group di livello micro e macro e analisi SWOT, in collaborazione con le Università.
FASE 2: Organizzazione di due Workshop di capacity building, con la finalità di attrarre il maggior numero possibile di interessi (destinazioni, tour operator, PMI, istituzioni accademiche, ecc.), secondo le richieste e le indicazioni ricevute dall’UNWTO.
In Italia, il progetto è seguito dal Marco Polo International Network for the Western Silk Road Development, presieduto dal cav. Massimo Andreoli.